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La fregatura della Regione ad ARTE Genova. Quale futuro per le case popolari?

By pellerano_14   /     Mar 30, 2014  /     Genova, Politica e Trasparenza, Sanità e Sociale  /     0 Comment


Ecco la rassegna stampa sull’incontro “Il futuro di ARTE e’ a rischio?” organizzato ieri dal comitato di quartiere di Voltri 2 per discutere dei problemi di bilancio dell’Agenzia regionale per le case popolari che avevo gia’ denunciato a dicembre. Nonostante mie precise richieste a gennaio 2014 la Giunta regionale ha fatto avere solo due giorni fa’ i documenti, non fornisce spiegazioni e non ha partecipato all’incontro di ieri (senza neppure farsi rappresentare da un dirigente di Arte, come aveva promesso). E nel frattempo emerge che gli ispettori del Ministero dell’Economia avevano gia’ criticato la vendita del patrimonio dell Regione ad ARTE perche’ cosi’ il debito e’ stato indebitamente trasferito dalla controllante ( Regione) ad un’azienda controllata (ARTE). Lo dicevo io… 

http://lorenzopellerano.wordpress.com/2013/12/18/arte/

 

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Lagaccio, Centro Storico, Oregina: non si smantellano i servizi nei quartieri

By pellerano_14   /     Mar 14, 2014  /     Genova, Sanità e Sociale  /     0 Comment

Il consultorio del Lagaccio svolge un servizio prezioso, anche in termini di prevenzione per Quartieri popolosi che vedono non poche situazioni di disagio (Lagaccio, Centro Storico, Oregina). E’ stata scongiurata la chiusura, ora occorre difendere i servizi territoriali di pediatria, ginecologia ed ostetricia, medicina di comunità, i corsi per l’allattamento, quelli pre e post parto.

Qui il mio commento su Genova24.it

 

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Quarto, Ospedale del Ponente: una città senza programmazione.

By pellerano_14   /     Gen 22, 2014  /     Genova, Sanità e Sociale  /     0 Comment

Sono state discusse in Consiglio Regionale due interrogazioni presentate me e da Aldo Siri. Tema centrale di entrambe le interrogazioni la gestione ed il futuro del complesso all’interno delle aree dell’ex ospedale psichiatrico di Quarto.

Una vicenda che il nostro Gruppo ha seguito con attenzione fin dall’inizio, da quando cioè la Regione, approvando il bilancio del 2011, aveva deciso l’alienazione di tutti gli immobili ancora invenduti all’interno delle aree di Quarto. Un’operazione che ha destato da subito il nostro dissenso, soprattutto perché il piano di dismissione non teneva affatto conto delle esigenze della cittadinanza, tant’è che questa si è riunita nel Coordinamento per Quarto volto a salvare l’ex ospedale psichiatrico e a rivendicare il diritto di poter usufruire di tutti quei servizi sanitari e sociali che erano, e sono tuttora, ospitati al suo interno: in particolare l’assistenza ai malati psichiatrici, ai malati di Alzheimer, ai disabili e alle persone affette da disturbi alimentari. E’ grazie anche al lavoro del nostro gruppo se si è concentrata l’attenzione su questa operazione sbagliata. Tre padiglioni erano stati venduti pur essendo gravati da un mutuo  e sicuramente  al nostro gruppo va riconosciuto parte del merito se alla fine la Regione ha rivisto la decisione di vendere l’intero complesso ad ARTE ed ha avviato un confronto con le Istituzioni (Comune e Municipio) e, soprattutto, con i cittadini, rappresentati dal Coordinamento.

Questo confronto ha portato, a novembre 2013, alla firma dell’Accordo tra Regione, Comune , ASL ed ARTE: un risultato accolto con soddisfazione da tutte le parti, in particolare per quanto riguarda la realizzazione della piastra sanitaria del Levante (dove verranno trasferite le funzioni attualmente ospitate in Via Bainsizza). L’Accordo prevede anche la realizzazione di aree residenziali oltre che di spazi destinati al verde pubblico.

Sul futuro di Quarto  restano aperti ancora alcuni interrogativi che, come lo stesso Montaldo ha riconosciuto, hanno necessità di essere risolti. In primo luogo quello inerente gli accessi da via VI Maggio e via Redipuglia, in una zona già congestionata dalla presenza, a poche centinaia di metri, dell’ospedale Gaslini e la conseguente individuazione di una zona da adibire a parcheggio per gli utenti dei servizi. Oltre a chiedere che sull’avanzamento del progetto siano coinvolti tutti i soggetti del territorio, sarebbe anche auspicabile che la giunta stilasse un cronoprogramma puntale sul trasferimento delle funzioni dalla sede attuale di via Bainsizza alla nuova Casa della Salute.

Per il futuro in caso di vendita immobili di proprietà della Regione sarà fondamentale che il Consiglio venga coinvolto nelle decisioni per tempo e non tirato in causa a cose fatte . Solo così si potranno evitare gli sbagli che sono stati fatti nella gestione della vendita dell’ex ospedale psichiatrico. Concertazione e programmazione sono due punti fondamentali da cui questa giunta non può più prescindere in tema di sanità, se non si vuole incorrere in errori troppo spesso commessi in questi otto anni di amministrazione regionale, all’insegna della continuità in fatto di sanità. Non è più accettabile assistere a valzer politici tra Comune e Regione come sull’ospedale del Ponente, sulla cui collocazione tanto il PD ha discusso fino all’ultima, opinabile, scelta degli Erzelli. E la cronaca di questi giorni sulla vicenda Erzelli non lascia ben sperare…

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Come nascondere il debito: l’Azienda Regionale per le case popolari compra immobili dalla Regione. E si indebita per 104 milioni.

By pellerano_14   /     Dic 18, 2013  /     Politica e Trasparenza, Sanità e Sociale  /     0 Comment

In vista della discussione del bilancio 2014 con il consigliere Morgillo abbiamo chiesto che ci venisse fornita copia del bilancio dell’Azienda Regionale per l’Edilizia Popopolare (ARTE Genova).
Ecco cos’ho scoperto: un nuovo debito di 104 milioni.

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I pazienti nei container e uno spreco di 5 milioni

By pellerano_14   /     Dic 15, 2013  /     Sanità e Sociale  /     0 Comment

Su Il Giornale della Liguria di oggi la mia denuncia su Pratozanino: 5 Milioni di Euro di fondi pubblici gettati al vento per assoluta incapacità gestionale.
La Regione ha speso più di 4 milioni di Euro per ristrutturare immobili che aveva venduto nel 2007 e terrà in comodato d’uso per soli 15 anni. Per completare i lavori ci sono voluti 6 anni e nel frattempo i pazienti psichiatrici sono rimasti nei moduli abitativi/containers (il cui affitto è costato 900.000 Euro). Come una famiglia che vende casa, dopo averla venduta la ristruttura a sue spese e nel frattempo va a vivere in cantina con una affitto a peso d’oro. Tutta farina delle Giunte Burlando. Complimenti, questa sì che è sanità!

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