Seguimi su...

Altri alloggi del Comune in rovina: più tasse, meno servizi.

By pellerano_14   /     Lug 24, 2013  /     Genova, Sanità e Sociale  /     0 Comment

Dopo aver denunciato la situazione imbarazzante dell’albergo sociale per famiglie sfrattate di Vico del Duca 22, ho deciso di iniziare una verifica dello stato di attuazione del Progetto di Recupero Immobili da destinarsi ad Alloggi di Edilizia Sociale del 16 marzo 2006 (sì, più di 7 anni or sono!!!).
Sono in ballo 12 milioni di Euro (più di 6 milioni finanziati dal governo, 3 del Comune e 3 della Regione) destinati al recupero di 23 unità immobiliari e di 50 appartamenti di proprietà comunale, oltre a 200 alloggi di edilizia sociale.
Ho quindi deciso di iniziare una verifica caso per caso. Come racconta Il Giornale i primi risultati non sono incoraggianti…

Continua leggere Lettura veloce

Il Comune di Genova getta alle ortiche 700.000 euro ma porta l’Imu al massimo!

By pellerano_14   /     Lug 23, 2013  /     Genova, Sanità e Sociale  /     0 Comment

Il Sindaco Marco Doria sostiene che è obbligato ad innalzare l’Imu per salvaguardare i servizi sociali. Ma è così sicuro di non avere risorse a disposizione? Un piccolo esempio da 700.000 euro:  possibile che un Comune così attento al sociale lasci andare in malora un edificio destinato alle famiglie sfrattate? Tutto questo accade a dieci metri da Palazzo Tursi!

Continua leggere Lettura veloce

Le cause di diritto marittimo a Milano? Un assurdo.

By pellerano_14   /     Lug 04, 2013  /     Economia e sviluppo  /     0 Comment

 

Ieri in Consiglio Regionale ho presentato un ordine del giorno, approvato all’unanimità,  per chiedere alla giunta di attivarsi affinché venga stralciato o rivisto l’articolo 80 del “decreto del fare” che affida a soli tre tribunali (Milano, Roma e Napoli) la competenza esclusiva per le cause civili in cui  sono parti società straniere che non hanno in Italia una sede secondaria con rappresentanza stabile. Con questa decisione si rischiano danni enormi per tutto il settore marittimo ligure e nazionale. 

La Regione deve garantire il diritto costituzionale alla difesa alle imprese dello shipping che si vedrebbero fortemente penalizzate. Sulla nuova norma ha già espresso parere contrario l’Associazione Italiana di Diritto Marittimo ed il Consiglio Nazionale Forense ha richiesto al Governo di abrogare l’articolo. Se in Italia rimarranno competenti solo i tribunali di Milano, Roma e Napoli, un fornitore navale genovese, ad esempio, per veder onorato un credito nei confronti di una società con sede a Panama, in Liberia o alle Isole Cayman, sarà costretta ad agire a Milano, il Tribunale geograficamente più vicino. È evidente l’aggravio burocratico, di tempi e di costi. Non solo: con la sottrazione della competenza territoriale a tutti i Tribunali dei porti marittimi nazionali, a eccezione di quello di Napoli, si rischia di rallentare le procedure di sequestro, ad esempio in caso di salvataggi di navi o di incidenti in mare, procedure che richiedono una particolare celerità per risultare efficaci, considerato il rischio che la nave lasci le acque italiane. A essere interessati da questo provvedimento sono tutti gli operatori del settore marittimo, centinaia di società italiane, quali riparatori navali, fornitori di bordo, raccomandatari e agenti, rimorchiatori, piloti, armatori.  

È opportuno, inoltre, fare una riflessione sulle competenze professionali di diritto marittimo richieste per la trattazione di questo genere di controversie, competenze difficili da riscontrare presso il Tribunale di Milano, che – per motivi geografici – non si distingue per una particolare tradizione in materia marittima e vede pochi giuristi dotati di una preparazione specifica e collaudata in tale ambito. Com’é normale che sia,  i Tribunali dove si è evoluta la giurisprudenza italiana in materia marittima si trovano nelle città portuali, sulla costa (anche, forse soprattutto, in Liguria) dove hanno sede molti studi legali che vantano una grande competenza specialistica in questo settore.

Auspichiamo, quindi, che il legislatore nazionale rivaluti la portata e le conseguenze di questa nuova disposizione che, secondo alcuni giuristi, potrebbe ipotizzare una violazione delle disposizioni costituzionali a presidio del diritto di difesa, poiché determina un ingiusto allontanamento dal giudice naturale ed un ingiustificato appesantimento dei costi. Ci auguriamo, infine, che l’ordine del giorno approvato, in modo bipartisan, abbia un seguito e che la giunta si attivi a tutela di un settore vitale per la nostra regione, come quello dello shipping, e di tutta l’economia del mare.

Il mio ordine del giorno sui quotidiani

clicca per ingrandire

Continua leggere Lettura veloce