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Rumenta, un disastro targato PD

By LPellerano  /     Nov 06, 2014  /     Ambiente e territorio, Genova, Scarpino  /     0 Comment

In Regione si è discusso dell’emergenza-rifiuti e dell’assenza di una strategia per superare la raccolta in discarica. Riporto i punti essenziali del mio intervento e gli articoli di giornale che hanno riportato il dibattito. Per decenni Amiu ha gestito raccolta dei rifiuti e discarica di Scarpino: un conflitto di interessi. Pesanti le responsabilità del monocolore […]

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Risarcimento agli alluvionati, informarsi con un clic è possibile. Se la Regione vuole…

By LPellerano  /     Ott 18, 2014  /     Ambiente e territorio, Genova  /     1 Comment

  Ho chiesto alla Regione Liguria di mettere in evidenza nell’home page del suo sito le informazioni necessarie per accedere al risarcimento dei danni. Un modo semplice per facilitare la pratica, ma non mi pare che ancora nessun responsabile di giunta ne abbia colto la semplicità, e l’urgenza. Dalla pagina di accesso della Regione, è […]

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Alluvione, esserci e dare risposte

By LPellerano  /     Ott 18, 2014  /     Ambiente e territorio, Genova  /     0 Comment

Riflessioni dopo il disastro.   ESSERCI E DARE RISPOSTE   15 ottobre 2014 Oggi in Consiglio Regionale abbiamo votato i documenti che fissano le richieste di aiuto al Governo e le linee guida per affrontare l’emergenza: contributi economici per chi è stato colpito, sospensione dei tributi, allentamento delle regole di bilancio per i Comuni, autorizzazioni […]

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Genova, il mare e la bicicletta: un nuovo spazio turistico (e non solo) a portata di pedale

By pellerano_14  /     Ago 29, 2014  /     Ambiente e territorio, Sport e Cultura, Turismo  /     0 Comment

Il Giornale appoggia con entusiasmo la mia idea di tracciare una pista ciclabile da Voltri a Nervi, che valorizzi Genova e accresca il turismo sostenibile. Il lungomare di Genova, 34 chilometri, è unico per il panorama, per i gioielli artistici e gli scorci sul mondo del lavoro tra porto e industria. Il Giro d’Italia 2015 […]

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Acqua sporca e 33 milioni sprecati: il flop della giunta Burlando sui depuratori

By pellerano_14  /     Giu 30, 2014  /     Ambiente e territorio, Economia e sviluppo  /     0 Comment

COMUNICATO STAMPA  “Oltre il danno la beffa: fondi per la depurazione mai usati e ora la Liguria rischia la multa da Bruxelles” L’assessore, ormai uscente, all’Ambiente Briano lascia la Liguria per Strasburgo con la grande responsabilità di non avere utilizzato i 33,5 milioni di euro di Fondi Par-Fsc 2007-2013 che la Regione aveva a disposizione […]

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Genova coniughi grandi opere e slow mobility

By pellerano_14   /     Gen 27, 2014  /     Ambiente e territorio, Genova, Sport e Cultura  /     0 Comment

Ritengo necessario accelerare su tutte le forme di mobilità che valorizzino la città e la regione, senza pregiudizi e senza rinunciare a infrastrutture moderne. Il PD la smetta di fare il gioco delle tre carte.

 
Si è riaperto in questi giorni in alcuni Municipi e in Comune a Genova il dibattito sull’ipotesi di realizzare una pista ciclabile proprio nel cuore della città – nella zona di via Venti Settembre – deviando il traffico privato in via Maragliano.   A Genova è possibile introdurre nuove forme di mobilità che consentirebbero di recuperare la bellezza di interi quartieri e di valorizzazione di stili di vita consapevoli, ma è indispensabile che alla base di ogni progetto vi sia una programmazione che non interessi solo porzioni di città a macchia di leopardo, ma che coinvolga e integri la visione della città nel suo insieme, da Voltri a Nervi. Da troppi anni il centro-sinistra genovese non è in grado di programmare e procede in modo confuso e contraddittorio.  Il progetto ha già avuto una gestazione molto controversa e una fase sperimentale che aveva generato accese polemiche sotto la giunta della sindaco Vincenzi. Senza voler entrare nel cuore della polemica e dei punti di vista di tutte le categorie e le parti in causa, ritengo che l’apertura a nuove forme di mobilità di tipo “slow” non possa prescindere da una visione più ampia e armonica di tutta la città, quale quella che Renzo Piano aveva proposto nel suo noto progetto di waterfront del 2004, prima che fosse trasformato in niente più che un “pezzo da museo”. Imporre una pista ciclabile al di fuori di un disegno di città e di un piano più ampio appare una mera decisione ideologica, destinata a fallire.

Genova da anni viene presa in giro dalle amministrazioni comunali targate PD circa la possibilità di realizzare una mobilità alternativa, che utilizzi mezzi di trasporto green, “smart” e a costo (quasi) zero per i cittadini. Peccato si tratti solo di slogan a cui non fa seguito la capacità amministrativa di tradurli in realtà. I fatti sono molto diversi e Genova ha assistito solo alla nascita di progetti “senza gambe”, mestamente naufragati dopo qualche anno e con il solo danno economico per le casse comunali e dell’Europa. Solo per fare un esempio ricordo che il Comune ha investito 220mila euro nel bike sharing, servizio che nel 2012 ha portato un incasso di soli 1.200 euro. Un risultato prevedibile, tutto sommato, visto che a Genova – dove già per conformazione orografica farsi una pedalata non è da tutti – non è stata mai realizzata una pista ciclabile degna di questo nome.

Non ritengo tuttavia che il progetto di ciclabilità sia da scartare a priori. Tutt’altro. Se a Genova si vuole lavorare sulle piste ciclabili, magari sfruttando al meglio le risorse provenienti dai fondi comunitari, è necessario guardare a un percorso da Nervi a Voltri che attraversi la Grande Genova, ricucendo i quartieri e lambendo, in sicurezza, il porto e i luoghi della storia e del lavoro. Certo è un sogno – realizzabile – e occorre superare alcuni limiti, ma penso sia possibile, per esempio affidando ai migliori architetti lo studio delle soluzioni migliori per risolvere le intersezioni fra porto e città. Il tutto assumerebbe un senso profondo in chiave identitaria e turistica. Talvolta non ci rendiamo conto di quanto sia bella agli occhi di un turista la nostra Genova, nella diversità dei Quartieri: un raccordo “verde” interno alla città consentirebbe ai visitatori di allargare lo sguardo al di fuori del Porto Antico.

D’altro canto è impensabile che una pista ciclabile possa risolvere i problemi di mobilità tout court, intesa come mobilità interna alla città e mobilità di collegamento alla città. Non si può prescindere dalla realizzazione di grandi opere quali Gronda, Terzo Valico, completamento del raddoppio della tratta ferroviaria verso Ventimiglia. Anche sui ritardi di queste opere la sinistra e il PD, che da anni ormai governano città e Regione, non hanno più alibi. Fa sorridere che il PD si accorga solo oggi di qual’era il programma di Marco Doria alle primarie: un freno alle infrastrutture. Invece, se non vogliamo chiudere in un totale isolamento il nostro porto e l’economia tutta della città, è indispensabile puntare sui collegamenti veloci che possono arrivare solo da un aeroporto efficiente, da arterie autostradali in grado di accogliere i flussi del XXI secolo – non una camionale realizzata, con enorme lungimiranza, nel 1936 – e da treni puntuali che viaggino su binari sicuri e veloci.

Allo sviluppo della città in questi termini potrà essere associata anche la realizzazione di infrastrutture “verdi”, come una pista ciclabile da Voltri a Nervi. Ma senza una visione della Città nel suo insieme non si va da nessuna parte. E purtroppo questa è la realtà di questi anni.

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